Spazio, ultima frontiera.
Eccovi i ridotti testi di Jacopocus_the_akward raccolti durante la sua missione conoscitiva dell'universo Nerd, spedizione volta al raggiungimento della massima conoscenza nella sublima arte del cazzeggio come nessun altro uomo ha tentato di fare prima.

Slice of life #003 - Breve aggiornamento dal mio aprile

Aprile è agli sgoccioli e tra festività, impegni vari e nuove passioni questo mese non sono riuscito a scrivere molto su questo blog. Non disperate però perché ieri ho visto al cinema il nuovo The Amazing Spider-Man e ho anche finito di leggere il primo volume di Sin City,  quindi di cose da raccontare ne ho.  Come primo commento a caldo Sin City è pazzesco,  una graphic novel davvero geniale,  mentre il film sull'uomo ragno mi è piaciuto a pezzi.  Comunque preparatevi che appena riesco carico i miei commenti fatti per bene.

Per quanto riguarda le "nuove passioni" sopra citate,  negli ultimi mesi ho scoperto un sito pazzesco dove fanno magliette nerdose: qwertee.com. La particolarità è che i disegni possono essere proposti da tutti e vengono scelte in base ai voti ricevuti ed inoltre le magliette rimangono in vendita solo per un paio di giorni. Dalla settimana scorsa ho iniziato a caricare qualche disegno anche io e qui potete trovare la mia pagina con tutti i miei (quattro per ora) disegni e magari votare. Le mie proposte sono ancora "acerbe",  ma comunque nel sito ci sono moltissime belle idee che potrebbero interessarvi. 

Link utili:

Le mie magliette:








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Iron Man: la guerra delle armature

Parallelamente alle uscite mensili della testata di Iron Man cerco di recuperare le run più importanti riguardanti l'uomo di ferro che fino ad ora mi sono perso. Così, dopo la saga sull'arrivo del suo storico  nemico in Iron Man: arriva il Mandarino!, questa volta è il turno di Iron Man: la guerra delle armature. 

In questo albo ci troviamo davanti ad una storia piuttosto lineare scritta da Davide
Michelinie per lo più guidata da pugni e calci tra Iron Man e i suoi avversari. Le più segrete tecnologie della Stark Enterprises alla base delle armature dell'uomo di ferro sono stato trafugate e consegnate a dei super criminali. Tony Stark, preso dai sensi di colpa, si dedica alla ricerca di tutti quelli che usano la sua tecnologia e a causa di questo si vede obbligato a sacrificare tutto quello che ha di caro. Infatti Tony non deve confrontarsi solo con dei super criminali, ma si trova contro anche i suoi compagni Vendicatori e l'opinione pubblica si rivolta tanto contro di lui da dovere licenziare ufficialmente Iron Man dalle Stark Enterprises per non compromettere l'azienda.

Il colpo di genio di questa saga è nell'epilogo. In questo capito conclusivo illustrato da
Barry Windsor Smith viene approfondito il senso di colpa di Tony per aver dato all'umanità una tecnologia così importante e così pericolosa. Il nostro eroe si trova dunque a combattere contro i propri demoni, compreso quel demone della bottiglia che più lo ha caratterizzato in passato.

La guerra delle armature mi è piaciuto moltissimo. Non è la storia l'elemento più interessante di questa saga, ma lo sono gli spunti riflessivi e il lato umano di Tony Stark, con le sue paure e fobie. I disegni sono in pieno stile anni 80, piene di colore e di azione. Anche sotto l'aspetto grafico spicca in modo evidente l'epilogo completamente diverso per colori e forme ai precedenti capitoli e dotato di una potenza visiva pazzesca, in grado di coinvolgere in pieno il lettore nella disperazione di Tony.



TITOLO:
La Guerra Delle Armature
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: David Michelinie
CHINE MATITE E COLORI: Bob Layton, Mark D. Bright, Barry Windsor-Smith
PRIMA PUBBLICAZIONE: 1987-1988
CAPITOLI: 8
GENERE: Comics, Graphic Novel




Il mio giudizio:





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Slam Dunk, la pallacanestro del rossino

Ho giocato a basket una vita senza aver mai letto il manga o visto l'anime di Slam Dunk. Poi lo scorso anno, secoli dopo la mia ultima partita, ho iniziato a guardare la serie animata e ne sono rimasto folgorato. Una delle più belle storie che io abbia mai visto: amore, sport, amicizia, spirito di sacrificio e dedizione. Qui, all'interno di questa storia, c'è veramente tutto. Dopo l'anime ho recuperato tutti e 31 i numeri della Slam Dunk Collection e sull'onda delle emozioni suscitate dalla lettura ho ripreso anche a giocare a basket. Infatti Slam Dunk assieme all'esaltante europeo della nazionale italiana lo scorso settembre e una partita dell'Aquila Basket Trento sono bastati per farmi venire nostalgia e riprendere ad allenarmi.

Siamo al liceo Shohoku e uno dei nuovi studenti è Hanamichi Sakuragi, un attaccabrighe di prima categoria, altissimo e dai capelli rossi. Dopo una lunga serie di insuccessi amorosi, Hanamici si invaghisce di Haruko, studentessa governata da due sole passioni: il basket e Kaede Rukawa, matricola e stella nascente di questo sport. Hanamici per fare colpo su di lei si lascia convincere ad entrare nella squadra di basket del loro liceo con l'obbiettivo di umiliare Rukawa davanti a tutti. Inizia così l'avventura di Hanamici nel mondo della palla a spicchi.

Quello che caratterizza Slam Dunk è la presenza di momenti seri, sia sul lato sportivo che su quello umano, e di momenti comici nati da equivoci, folli macchinazioni e assurdi confronti. Così alternando momenti importanti a momenti leggeri la storia avanza illustrando il mondo della pallacanestro e delle persone che gravitano attorno a questo universo, ognuno caratterizzato da storie e passioni differenti. Takehiko Inoue sfrutta i campi da pallacanestro per raccontare la storia deitro ai vari personaggi, sviscerando loro storie e i loro sentimenti contestualizzando la loro presenza in quel momento delle vicende e in quelle condizioni. Il messaggio che traspare dal manga è che la vera forza della squadra è data dalla voglia di tutti di raggiungere l'obbiettivo comune, non necessariamente per ottenere lo stesso risultato finale o per le stesse motivazioni di base, e quindi è lo sforzo, la dedizione e il sacrificio di tutti i membri che hanno portato questa squadra nella storia. Dunque è con un mai banale "tutti per uno, uno per tutti" che lo Shohoku fa la differenza, anche perché è tutto tranne che una squadra perfetta. Il gruppo è nuovo, con poca esperienza, con alcuni elementi turbolenti e decisamente eterogeneo. Il finale del manga è qualcosa di assolutamente spettacolare. Ha ricevuto molte critiche perché frettoloso, ma l'intensità degli ultimi volumetti rende una degna conclusione ad un manga epico. Per quanto riguarda i disegni, nel corso del manga si assiste a tutta l'evoluzione stilistica di Inoue, dalle prime pagine incerte per arrivare alla fine dove ogni singola vignetta è densa di significati e assolutamente bella da vedere.


TITOLO: Slam Dunk
AUTORE: Takehiko Inoue
PRIMA EDIZIONE: 1990-1996
TANKOBON: 31
GENERE: Shonen, Spokon

Il mio giudizio:






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Hunger Games: il canto della rivolta - Suzanne Collins

Ho ufficialmente concluso la saga di Hunger Games. Sono stati tre libri stupendi, che mi hanno preso e che ho letteralmene divorato. Non è facile per me lasciare dei personaggi a cui mi sono affezionato e probabilmente è proprio per questo che mi ci è voluto un pò più di tempo rispetto al solito per racimolare le idee e provare a scrivere qualcosa. 


Katniss Everdeen ha vinto i 74esimi Hunger Games ed è sopravissuta da protagonista ai 75esimi giochi. Ora è una rifugiata nel Distretto 13 e prende finalmente consapevolezza del suo ruolo di Ghiandaia Imitatrice, simbolo della rivoluzione in atto in tutta Panem. Comincia la guerra contro il presidente Snow, comincia la guerra contro Capitol City.


Questo terzo ed ultimo libro è incentrato sulla rivolta dei Distretti contro Capitol City e sulla battaglia di Katniss contro tutti. Finalmente si assiste alla crescita di Katniss. Diventa indipendente, fa scelte proprie e non prende più per oro colato le indicazioni degli altri. Proprio per questo viene temuta dai capi di entrambe le fazioni in gioco, perché è inaffidabile, agisce di testa sua e al momento è l'unica persona in grado di smuovere le folle. Oltre alla crescita morale della protagonista, sono diverse le tematiche trattate e sviscerate dalla Collins nel corso di questo capitolo conclusivo, uno su tutti la guerra e la conseguente analogia con le nostre battaglie di tutti i giorni. Per mezzo delle gesta dei vari protagonisti l'autrice invita a riflettere su quanto vale la pena esporsi per il conseguimento della vittoria, il limite tra scelta morale ed immorale e soprattuto il scegliere bene le "guerre" da combattere perché, pur partendo da buoni presupposti, non si arriva sempre al risultato sperato. Il triangolo amoroso che ha caratterizzato i primi due capitoli della saga non trova invece molto spazio se non nell'epilogo, ma non mi sono certo disperato per questo.


Quindi "Il canto della rivolta" è sì un buon libro, ma è soprattuto un ottimo finale per una saga ben riuscita in grado di intrattenere, emozionare e divertire al meglio.


GENERE:  Romanzo
SOTTOGENERE: Fantascienza Post-Apocalittica
PRIMA EDIZIONE: 2010
AUTORE: Suzanne Collins
SERIE: Hunger Games
LIBRI PRECEDENTI: Hunger Games, Hunger Games: la ragazza di fuoco



Il mio giudizio:





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Inside no 9, cosa si nasconde dietro quella porta?

Inside No. 9 è la serie più assurda e pazzesca che ho visto negli ultimi tempi. La si può definire di genere dark comedy britannica, scritta da Reece Shearsmith e Steve Pemberton, già autori di Psychoville e The Leaugue of Gentlemen. I due autori, Shearsmith e Pemberton, sono anche i protagonisti di quasi tutti i 6 episodi che compongono la serie. 

Ogni episodio è un racconto auto conclusivo, con personaggi e situazione diverse e l'unica cosa che li accomuna è la domanda "cosa si nasconde dietro quella porta?" perché ogni storia si svolge all'interno di un numero civico 9, che sia questo un appartamento, una villa o un teatro. Quello che rende molto interessante questa serie è la giusta combinazione tra il famoso umorismo inglese e storie oscure in stile Allan Poe dove lo spettatore è invogliato a scoprire come gli eventi portano al finale assurdo dell'episodio. Dico assurdo perché quasi tutte le puntate, pur partendo da situazioni di vita normale o al massimo da contesti un po' bizzarri, alla fine prendono pieghe del tutto inaspettate portando con leggerezza racconti macabri ed horror.

Ecco i sei episodi che compongono la prima stagione:
  1. Sardines Rebecca (Katherine Parkinson) e Jeremy (Ben Willbond) sono alla festa di fidanzamento alla casa padronale della famiglia di Rebecca. Gli ospiti giocano il gioco di società "Sardine" (una variante di hide-and-seek in cui una persona si nasconde e gli altri giocatori dovranno unirsi a loro nel loro nascondiglio, una volta che si trovano), ma quando tutti finiscono stipati in un armadio insieme, i loro antichi segreti e insicurezze iniziano a rivelare se stessi.
  2. A Quiet Night In Una coppia sfortunata di ladri Eddie (Steve Pemberton) e Ray (Reece Shearsmith) irrompono di nascosto in una casa di lusso di un vecchio e ricco uomo (Denis Lawson) per cercare di rubare un dipinto assai costoso senza cercare di essere notati. Nel cast anche Oona Chaplin e Kayvan Novak.
    Particolarità: non c'è nemmeno un dialogo in tutto l'episodio e la musica nella puntata è di Rachmaninov Piano Concerto No. 2 e la versione di Harry Nilsson di "Without You".
  3. Tom e Gerri Tom (Reece Shearsmith) è un insegnante di scuola elementare frustrato e aspirante scrittore. Una notte, un senzatetto di nome Migg (Steve Pemberton) restituisce il portafoglio perso di Tom, e quest’ultimo per mostrare la sua gratitudine lo invita nel suo appartamento. Tuttavia, egli diventa presto vittima della sua stessa generosità e Migg prende gradualmente il controllo dell’intera vita di Tom.
  4. Last Gasp Jan (Sophie Thompson) e Graham (Steve Pemberton) chiedono alla casa di beneficenza per bambini Wishmaker di fare qualcosa di speciale per il nono compleanno della loro figlia, malata terminale. La casa di beneficenza invia la pop star Frankie J Parsons (David Bedella), ma la festa prende una svolta triste quando Frankie muore di un aneurisma intracranico mentre soffia un palloncino.
  5. The Understudy Tony Warner (Steve Pemberton), un attore di successo del West End, è impegnato nell'interpretazione dell'opera Shakespear Macbeth al Duke of Cambridge Theatre. Il suo sostituto Jim (Reece Shearsmith) ha sempre voluto interpretare un ruolo da protagonista, ma non ne ha mai avuto l'occasione fino a quando la sua ragazza Laura (Lyndsey Marshal) non lo spinge verso grandi cose.
  6. The Harrowing Katie (Aimee-Ffion Edwards) viene assunta per prendersi cura di Andras (Sean Buckley), un uomo disabile, mentre i suoi fratelli con cui vive, Hector (Reece Shearsmith) e Tabitha (Helen McCrory), sono fuori casa.


Esiste un settimo episodio interattivo rilasciato dalla BBC sul sito www.insideno9extra.co.uk e hanno anche già annunciato la realizzazione della seconda stagione.


Il mio giudizio:




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Captain America: the winter soldier

Ho visto il nuovo Cine-Comics della Marvel Captain America: the winter soldier ed è figo. Visti i numerosi titoli del filone Marvel già annunciati e la filosofia applicata nel primo film sul personaggio di Steve Rogers la cosa non era scontata. Il primo capitolo intitolato Il Primo Vendicatore lo ho visto più volte e ogni volta mi rimane la sensazione che, per quanto sia un film discreto, il problema più grosso è l'assenza di una sua vera identità, se non quella di essere un semplice preludio del capolavoro Avengers e nulla di più. Fortunatamente però il secondo Captain America non ha questo problema. Il Soldato Di Inverno si presenta sì come capitolo centrale del secondo arco narrativo Marvel che si concluderà con Avengers Age Of Ultron, ma anche come film singolo dotato di una buona trama e un buon sviluppo. 

Dopo quanto accaduto New York durante Avengers troviamo Steve Rogers a Washington D.C. impegnato a recuperare quanto si è perso negli ultimi 70 anni. Ma quando lo S.H.I.E.L.D. viene attaccato, Captain America viene coinvolto in una rete di intrighi assieme alla Vedova Nera.

Quindi non troviamo solo azione ed esplosioni in questo film, ma anche un Captain America immerso in un mondo governato da intrighi e cospirazioni nel quale non può fidarsi di nessuno. Un mondo che non gli appartiene e che viene usato come spunto per provare a mostrare il lato umano di Steve con le problematiche di avere un pezzo di vita vissuta 70 anni prima e una realtà molto diversa a quella a cui era abituato. Qesto film risulta essere inoltre un punto importante per la saga Marvel non solo perchè viene approfondito il personaggio di Cap, ma anche perchè finalmente prendono spessore anche altri due personaggi fondamentali e ricorrenti: Nick Fury e Natasha Romanoff. Tanti sono gli spunti e gli approfondimenti sviluppati nel corso del film e il risultato è un ottimo film di intrattenimento.


  • GENERE: Azione, Fantasy, Avventura
  • ANNO: 2014
  • REGIAJoe Russo, Anthony Russo
  • SCENEGGIATURA: Christopher Markus, Stephen McFeely
  • FOTOGRAFIA: Trent Opaloch
  • MONTAGGIOJeffrey Ford
  • MUSICHEHenry Jackman
  • PRODUZIONE: Marvel Studios
  • DISTRIBUZIONE: Walt Disney Pictures
  • ATTORI: Chris Evans, Samuel L. Jackson, Anthony Mackie, Scarlett Johansson, Robert Redford, Sebastian Stan, Cobie Smulders, Frank Grillo, Toby Jones, Emily Vancamp


Il mio giudizio:




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