Spazio, ultima frontiera.
Eccovi i ridotti testi di Jacopocus_the_akward raccolti durante la sua missione conoscitiva dell'universo Nerd, spedizione volta al raggiungimento della massima conoscenza nella sublima arte del cazzeggio come nessun altro uomo ha tentato di fare prima.

47 Ronin, alla ricerca di vendetta

Alla fine è arrivato anche in Italia 47 Ronin, film diretto da Carl Rinsch e con protagonisti Keanu Reeves, Cary-Hiroyuki Tagawa, Hiroyuki Sanada e Rinko Kikuchi. La sceneggiatura del film, scritta da Chris Morgan e Hossein Amini, basata sulla vera storia dei quarantasette Rōnin, racconta le vicende di un gruppo di samurai nel Giappone feudale, popolato da demoni e streghe, alla ricerca di vendetta a causa dell'assassinio del loro signore da parte di un feudatario malvagio. 

Devo dire che la storia nel suo insieme è molto interessante anche se non è stata sfruttata al meglio. Questo perché alla fine il film risulta essere un lungo susseguirsi di eventi raccontati in modo frettoloso utili solamente per dare allo spettatore le informazioni necessarie per comprendere le trama e non per approfondire i temi e le situazioni. Le scene di combattimento non sono eccessive e sono ben realizzate e funzionali alla trama. Io lo ho visto in 2D e gli effetti speciali mi hanno fatto veramente schifo. Il mostro iniziale e il lupo sono stati realizzati in modo pietoso, sproporzionati e non bene amalgamati con il resto dell'ambiente. Invece veramente belli e spettacolari i costumi che si sposano alla perfezione  con le ambientazioni mistiche e Fantasy del film.

Tirando le somme devo dire che non è un capolavoro cinematografico, ma nemmeno un film da schifare anche se mi ha lasciato veramente deluso. Deluso per quello che ha messo in mostra, ma che non è riuscito a completare, deluso per quello che sarebbe potuto essere, ma che non è stato. Il problema più grosso di questo film è il tempo. Hanno portato sullo schermo una storia sulla quale c'era troppo da raccontare e poco tempo per farlo. Il risultato è una trama frettolosa e fiacca con personaggi poco caratterizzati e poco incisivi, lasciandomi la sensazione di aver visto qualcosa con un buon potenziale ma incompiuto.



Interpreti e personaggi principali:

  • Keanu Reeves: Kai
  • Cary-Hiroyuki Tagawa: Shogun
  • Hiroyuki Sanada: Kuranosuke Oishi
  • Kou Shibasaki: Mika
  • Tadanobu Asano: Lord Kira
  • Rinko Kikuchi: Mizuki
  • Jin Akanishi: Chikara Oishi
  • Togo Igawa: Lord Tengu
  • Rick Genest: Savage
  • Min Tanaka: Lord Asano
  • Rinko Kikuchi: Witch


Il mio giudizio:





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The Lego Movie, tutti siamo speciali

Finalmente anche io sono riuscito a vedere The Lego Movie. Lo ho aspettato per molto tempo, già dai primi rumors e trailer, ma alla fine l'attesa è valsa la pena. Il fatto di venire proiettato ad orari improbabili nei cinema (solo nel pomeriggio) e l'averlo catalogato come film d'animazione per l'infazia (i lego non sono solo per bambini!) hanno un po' tagliato le gambe ad un film che non è rivolto solo ai più piccoli e che nemmeno trova in loro il suo vero pubblico.

Il mago Vitruvius tenta di proteggere senza successo una super arma dal malvagio Lord Business. Durante lo scontro Vitruvius avverte Lord Business di una profezia: un giorno artiverà una persona chiamata "lo Speciale" in grado di fermare la super arma. Otto anni e mezzo dopo, nella città Lego di Bricksburg, conosciamo Emmet Mattonoski, un ordinario operaio edile, che dopo una giornata di lavoro si imbatte in una ragazza, Wildstyle, che è alla ricerca di qualcosa nel cantiere dove lavora Emmet. Così anche egli si mette a indagare, ma cade accidentalmente in una buca e trova per caso il Pezzo Forte diventando quello speciale. Ma il compito di Emmet non è facile e il cammino verso la consapevolezza dei suoi mezzi avviene con il gruppo di ribelli più assurdo di sempre. Troviamo infatti Batman, Superman e Lanterna Verde, Gandalf, la tartaruga Ninja Michelangelo, campioni dei Lakers ed astronauti degli anni ’80. 

The Lego Movie è realizzato unendo stop-motion e animazione digitale in un miscuglio ben riuscito tanto da rendere spettacolare anche solo il primo piano su Emmet dove si vede la plastica e i graffi tipici delle lego. Stupendi gli scenari e le ambientazioni che passano dal vecchio west a folli mondi di fantasia. Dal primo all'ultimo minuto troviamo presente l'idea/morale che bisogna lasciarsi guidare dalla fantasia perché tutti abbiamo le capacità per farlo e non dobbiamo farci sopprimere la voglia di scoprire e di conoscere per essere omologati alla massa. L'unica cosa che serve per farlo è raggiungere la consapevolezza delle proprie dotine avere la forza di credere in se stessi, ma questo non vuol dire che il mondo può essere cambiato da poche persone perché solo con l'aiuto di tutti è veramente possibile migliorare. Infine, dal mio punto di vista, The Lego Movie è anche una pellicola nostalgica perchè è stata in grado di rievocare i ricordi e le sensazioni della mia infanzia (e anche dopo) legati ai Lego.



Il mio giudizio:




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Slice of life #002 - Spring is coming

Finalmente il bel tempo!
Anche quest'anno siamo arrivati ufficialmente alla primavera e il bel tempo ha anticipato anche di qualche giorno la data sul calendario. Abbiamo il sole, le giornate si allungano e un po' alla volta anche la routine quotidiana muta. Involontariamente in questo periodo arrivo sempre a ridurre il numero di serie che seguo ed infatti nelle ultime settimane, dopo avere finito Game of Thrones, non ho guardato più alcuna puntata lasciandole accumulare per il futuro.

Come accennato, nell'ultimo periodo ho fatto una breve maratona di GoT e devo ammettere che mi ha preso moltissimo. Game of Thrones è una serie realizzata molto bene e caratterizzata divinamente con ottimi costumi, scenari ed effetti speciali meritando la fama ottenuta negli ultimi anni. La storia è sviluppata in modo molto interessante e quanto narrato nella prima stagione grossomodo lo ricordavo dal primo libro della saga che ho letto nel lontano 2003.  Libro che ho riletto settimana scorsa.

Lo ammetto, la serie mi ha preso talmente tanto che ho deciso di imbarcarmi nella lunga lettura di tutti i libri che compongono le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Sul comodino è già magicamente apparso Il Grande Inverno, secondo capitolo della saga di George R. R. Martin che senza fretta e senza obblighi continuerò un po' alla volta. Infatti per ora la lettura de Il Grande Inverno dovrà aspettare qualche giorno per lasciare il posto al finale di un'altra saga che nell'ultimo periodo mi ha tenuto occupato, la ben più breve Hunger Games. Ho infatti iniziato ieri il terzo e ultimo capitolo di questa intrigante trilogia scritta da Suzanne Collins.

Ora qualche breve parola sui film al cinema. Finalmente dopo tanta attesa sono riuscito a vedere The Lego Movie. Questo film ha superato ogni mia aspettativa ed è semplicemente pazzesco. A breve renderò disponibile qualche commento in più a riguardo. Invece per quanto riguarda i film che sto aspettando a fine mese uscirà Captain America The Winter Soldier, altro film del filone Marvel che non posso perdermi e che per ora dalle notizie ed anticipazioni arrivate promette molto bene.

That's all folks!




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Da Vinci's Demons, il genio di Leonardo

Sabato 22 marzo inizierà la seconda stagione di Da Vinci’s Demons, la serie TV con protagonista Leonardo Da Vinci, ideata da David S. Goyer e trasmessa dal canale Starz.

Il giovane Leonardo Da Vinci è un inventore ed un artista che lavora nella bottega del suo maestro Verrocchio nella Firenze rinascimentale. Il padre di Leonardo è Piero Da Vinci, un notaio della famiglia de' Medici con il quale non ha mai avuto un buon rapporto. Grazie alle sue doti artistiche ed intellettuali, Leonardo riesce ad entrare nelle grazie di Lorenzo dei Medici e del fratello Giuliano nella figura di ingegnere militare ricevendo inoltre l'incarico di dipingere il ritratto di Lucrezia Donati, amante di Lorenzo "il Magnifico" e successivamente amante dello stesso Leonardo. In questo periodo Leonardo entra in contatto con i "Figli di Mitra", culto a cui aveva aderito anche il defunto Cosimo de' Medici, padre di Lorenzo e Giuliano. Ad introdurre Leonardo in questo mondo e ai suoi segreti c'è il Turco, un enigmatico personaggio che gli rivela l'esistenza di un misterioso testo, il "Libro delle Lamine", che potrebbe condurlo a ritrovare la madre che lo aveva abbandonato da piccolo. Nelle sue avventure Leonardo è sempre accompagnato da Nico e Zoroastro, suoi fedeli amici, assieme a Vanessa, un tempo suora e che in seguito diviene amante di Giuliano de' Medici. Antagonista di Leonardo sia nella difesa di Firenze che nella ricerca del "Libro delle Lamine", è il conte Girolamo Riario, uomo crudele e spietato al soldo di papa Sisto IV, suo zio. Riario, grazie all'aiuto di una spia a Firenze, ordisce complotti per conto del Vaticano e stringe un'alleanza con la famiglia Pazzi per rovesciare i Medici dalla guida di Firenze.

In molti hanno disprezzato questa serie perché troppo romanzata, poco fedele alla nostra idea di Da Vinci, troppo assurda e poco credibile. Sì è vero, la storia è romanzata e presenta abbellimenti di trama e personaggi piuttosto consistenti rispetto alla realtà, ma non stiamo parlando di un documentario. Da Vinci's Demons è semplicemente una serie televisiva e come tale svolge bene il suo compito di intrattenimento. Ammetto anche che la serie non parte nel migliore dei modi. La prima puntata è piuttosto confusa servendo in modo disordinato e sbrigativo diverse nozioni che solo sucessivamente potranno essere comprese, ma già con la seconda si ha un cambio netto di direzione e di esposizione della storia andando poi a migliorare il tutto di episodio in episodio. Nonostante l'interessante trama di base e la narrazione ben sviluppata nelle singole puntate, il vero punto di forza di Da Vinci's Demons è Tom Riley. La sua interpretazione di un schizzofrenico/strampalato ma geniale Leonardo è semplicemente straordinaria.


Personaggi e interpreti principali:

  • Leonardo da Vinci (Tom Riley)
  • Lucrezia Donati (Laura Haddock)
  • Girolamo Riario (Blake Ritson)
  • Lorenzo de' Medici (Elliot Cowan)
  • Clarice Orsini (Lara Pulver)
  • Zoroastro (Gregg Chillin)
  • Vanessa (Hera Hilmar)
  • Nico (Eros Vlahos)
  • Papa Sisto IV (James Faulkner)
  • Giuliano de' Medici (Tom Bateman)
  • Al-Rahim (Alexander Siddig)




Il mio giudizio:





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Batman: Anno Zero, ritorno alle origini

Fino alla settimana scorsa non mi ero mai interessato seriamente all'universo della DC Comics. Non per discriminazione o fanatasimo, semplicemente ero maggiormente preso dal mondo Marvel. Qualche mese fa però,  interessandomi alle storiche graphic novel, mi sono imbattuto nel leggendario nome di Frank Miller e del suo straordinario Batman: Anno Uno del 1987, con il quale ha riscritto le origini dell'uomo pipistrello. A più di 25 anni di distanza, e ispirati proprio dal lavoro di Frank Miller, il duo composto da Scott Snyder e Greg Capullo ci riprongono le origini del Cavaliere Oscuro in chiave contemporanea nel nuovo ciclo narrativo Batman: Anno Zero. Quindi quale migliore occasione per avvicinarmi al personaggio di Batman se non iniziando con questa saga?

In una Ghotam City semi distrutta il giovane Bruce Wayne, creduto morto da tutti, è impegnato in azioni di guerriglia per contrastare il gruppo criminale capeggiato da Cappuccio Rosso. Assieme a Bruce Wayne troviamo già da questo primo numero l'inseparabile maggiordomo Alfred, dubbioso sulla strada intrapresa dal suo padrone, e  lo zio Philip Kane a capo delle Wayne Enterprises, una persona non del tutto pulita.

Oltre all'incipit Anno Zero, troviamo una storia breve che vede la guida spericolata di Bruce a Rio De Janeiro ed infine l'interessante secondo Annual di Batman, ambientato nel famoso Arkham Asylum e che ci porta a conoscere l'ultimo ospite arrivato, il nuovo inserviente Eric Border, e la sua prima ospite, Anacoreta la più anziana paziente del manicomio.

Questo Batman: Anno Zero si è rivelato un ottimo volume. Ben sviluppato dal punto di vista narrativo, offre un interessante punto di partenza per una storia incentrata su azione e mistero. Bellissima la parte grafica di Anno Zero con disegni molto belli e colori spettacolari che mi hanno veramente colpito.

  • Testata: Batman 23 (marzo 2014)
  • Autori: Scott Snyder, James Tynion IV, Marguerite Bennett, Greg Capullo, Rafael Albuquerque, Wes Craig
  • Casa editrice: RW-Lion Comics
  • Formato: 16,8×25,6, S. col., 72 pp.
  • Prezzo: 3,50 euro

Il mio giudizio:




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True Detective, un'altra splendida serie HBO

"La vita è lunga a malapena per riuscire bene in una cosa sola, quindi fai attenzione in ciò in cui diventi bravo."

True Detective è una serie televisiva ideata da Nic Pizzolatto per HBO, composta da otto episodi diretti da Cary Fukunaga.

A prima vista True Detective può sembrare l'ennesimo show televisivo che narra le indagine su un assassino seriale. Tuttavia l'ambientazione nella Louisiana del sud e lo sviluppo lungo un arco temporale di diciassette anni sono due primi elementi che portano True Detective a distinguersi dal mucchio. Troviamo infatti Martin Hart e Rust Cole nel 2012 interrogati dalla attuale squadra omicidi per avere informazioni su un caso che li aveva coinvolti nel 1995. La narrazione quindi alterna il presente con gli sviluppi dell'indagine da parte di Rust e Martin nei precedenti diciassette anni, arricchendo il tutto anche con la loro vita privata e i conseguenti problemi. Come anticipato, anche l'ambientazione è molto importante in questa serie. I paesaggi aridi e devastati che troviamo in Louisiana aiutano la narrazione fornendo un grande senso di desolazione e oppressione, aiutando in questo modo lo spettatore ad immedesimarsi nei protagonisti. Altra caratteristica della serie è la narrazione indiscutibilmente lenta, per come parlano e si muovono i protagonisti e per come sono montate le scene stesse, ma questo tipo di narrazione è talmente ben sviluppata da non risultare noiosa, ma essere invece funzionali alla storia, come per le ambientazioni, aumentando l'oppressione e lo squallore di alcuni comportamenti umani. Azzeccata e ottimamente interpretata è la coppia di detective, dove troviamo Matthew McConaughey (premio Oscar come migliore attore protagonista quest'anno) nei panni dell'introverso e cupo Rust Cohle, mentre Woody Harrelson è il suo collega Martin Hart.

Ultima caratteristica che rende ancora più interessante True Detective è che nasce come serie antologica. Questo vuol dire che con la seconda stagione (già confermata) si avrà una nuova storia, dei nuovi personaggi e nuovi interpreti. E' una cosa da non sottovalutare perché in questo modo si eviterà di andare a rovinare una stagione veramente molto bella.


Personaggi e interpreti:
  • Rust Cohle (Matthew McConaughey);
  • Martin Hart (Woody Harrelson);
  • Maggie Hart (Michelle Monaghan);
  • Thomas Papania (Tory Kittles);
  • Maynard Gilbough (Michael Potts);
  • Ken Quesada (Kevin Dunn).




Il mio giudizio:


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Hunger Games: la ragazza di fuoco - Suzanne Collins

Non si possono evitare gli Hunger Games, il macabro reality show che si svolge a Panem ogni anno. Una volta all'anno i tributi provenienti dai 12 distretti sono costretti a partecipare ed uccidere per salvarsi e diventare l'unico vincitore. I 74esimi Hunger Games hanno avuto però un finale diverso ed inaspettato, i vincitori sono stati due, Katniss e Peeta, entrambi tributi del distretto 12. Ma questo ha delle conseguenze. Katniss, salvando Peeta, ha sfidato Capitol City ed è diventata un simbolo di ribellione per gli abitanti dei distretti. Con l'avvicinarsi del crudele Tour della Vittoria lei e Peeta devono dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra per salvare la loro vita e quella dei loro cari.

Questo secondo capitolo, rispetto il primo, sviluppa maggiormente la condizione di vita della popolazione nei vari distretti, il clima di repressione attuato e le difficoltà di persone costretta alla fame in antitesi con la classe dei potenti di Capitol City governati dagli sprechi e dal superfluo. I 75esimi Hunger Games sono i giochi della 3° Edizione della Memoria e, per ricordare ai ribelli che neanche i più forti di loro possono sconfiggere Capitol City, i tributi vengono scelti tra i vincitori ancora in vita, una scusa dei potenti per cercare di sopprimere le rivolte nascenti e una scusa per i ribelli per dare vita a nuovi scontri. Importanti per le tematiche sviluppate sono le caratterizzazioni dei protagonisti con i quali condividiamo le loro emozioni e le loro paure, i sentimenti di rivalsa per la loro condizione e le preoccupazioni per la perdita dei loro affetti. Senza dubbio i personaggi meglio riusciti sono quelli di Peeta e del mentore Haymitch, coerenti con i loro ideali dalla prima all'ultima pagina, mentre ho trovato altalenante la figura di Katniss a causa di sue uscite in alcuni casi brillanti ed in altri casi veramente spiazzanti.

Come il precedente romanzo, "Hunger Games: la ragazza di fuoco" è contraddistinto da una scrittura semplice e veloce, ma che è funzionale al romanzo. Come già mi era accaduto durante la lettura del primo libro, sono rimasto felicemente spiazzato dallo sviluppo della storia alla base della saga perché dalle prime impressioni che mi ero fattomi aspettavo tutt'altro. Sicuramente non lo si può definire capolavoro letterario, ma si è rivelato comunque un ottimo romanzo, ricco di colpi di scena e con una storia molto avvincente caratterizzata da intrighi e cospirazioni



Il mio giudizio:





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